Tenuta di Monte Sante Marie nelle Crete Senesi

La Tenuta di Monte Sante Marie è un’enclave rurale per la produzione di piccole eccellenze “bio”: grani antichi, tartufi, farina, pasta e birre artigianali, olio extravergine.

Al centro è l’antico borgo fortificato di Monte Sante Marie, di fondazione longobarda su probabili insediamenti più antichi, rocca feudale, castello di confine della Repubblica Senese, comune indipendente fino al 1777 e, fino al dopoguerra, popolosa frazione del comune di Asciano. A fondovalle c’è ancora la minuscola stazione ferroviaria, in uso fino al 1956. L’ultimo abitante morì nel 1978. Poi un decennio di abbandono.

Con una veduta che spazia a 360° dal Chianti all’Amiata e dal Cetona alla Montagnola, per i suoi pregi architettonici e paesaggistici il sito è vincolato come bene monumentale ed è circondato da un bosco di cipressi secolari. Ospita il centro aziendale, l’abitazione dei proprietari, le vecchie case, l’ex scuola rurale attiva fino al 1970, la chiesa, le strutture per l’attività agricola e l’accoglienza.

Monte Sante Marie si trova proprio a metà della famosa sterrata che porta il suo nome e che, unendo le antiche vie Scialenga e Lauretana, costituisce il tratto più spettacolare e impegnativo de “L’Eroica” e delle “Strade Bianche”: di ambedue, è la “Cima Coppi”. Nei paraggi pure il famoso “salto” amato dagli appassionati di rally.

Monte Sante Marie è anche punto-tappa del Cammino Lauretano, la via di pellegrinaggio, oggi attrezzata a fini turistici, che univa Siena a Loreto.

Il paesaggio, scenario di mille spot pubblicitari, è quello caratteristico delle Crete Senesi, coi calanchi intervallati alle ondulazioni dei suoli argillosi, fonte di ispirazione di artisti, fotografi e scrittori. Si dice che il senese Federigo Tozzi, tra i massimi scrittori del ‘900, per un po’ sia stato casellante proprio alla stazione di Monte Sante Marie.

Da molte generazioni è proprietà della stessa famiglia, i cui discendenti, Stefano e Daniela, qui vivono e lavorano occupandosi di agricoltura, giornalismo, comunicazione, editoria. I loro grandi amori, oltre al “Monte”, la natura, gli animali, il silenzio, gli amici, musica e letteratura, libri e dischi, una presenza costante nel borgo.

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