Monte Sante Marie è il ritrovo preferito di persone diverse dal solito.

I titolari, Stefano e Daniela, sono già un po’ eccentrici: giornalista, viaggiatore e agricoltore lui, editore, pubblicitaria e bibliofila lei. Intorno a loro tre cani: Blinky e Lola, due signorine timide, e l’ultimo arrivato, il piccolo Pasquale. Arricchiscono la comunità otto mici ultracasalinghi la cui unica o quasi attività è quella di dormire ovunque e di reclamare con garbo dosi massicce quotidiane di coccole.

La cerchia si completa con un parterre di artigiani, collaboratori e fornitori, alcuni qui da oltre trent’anni, che conoscono il borgo quasi meglio di noi e ne costituiscono una seconda memoria storica. Come lo sono tanti ex abitanti, dipendenti, mezzadri, lavoratori che periodicamente si affacciano al nostro cancello e riportano storie, testimonianze, fotografie del passato, dell’infanzia, di un mondo scomparso, forse ruvido, ma che tutti rammentano con nostalgia, spesso ritrovando sui muri, i portoni, gli alberi il segnale del loro passaggio al tempo che fu.

Va aggiunta infine una foltissima schiera di amici famosi (a volte famosissimi) e meno famosi, dai politici alle stelle della tv, dai creativi ai poeti, dai musicisti agli sportivi e con loro una serie infinita di ospiti che, venuti una volta, sono tornati e si sono trasformati in amici pure loro: tutti, a turno, vengono a rallegrare, con le loro chiacchiere e le loro idee, le nostre serate attorno a un tavolo, davanti al fuoco, o seduti sull’erba, in campagna.